07/12/2020

Bisogna sollevarsi sulle punte

Quello che impari da bambino non lo perdi più. 


 Mi piace pensare che sia lo stesso con la musica. C’è un istante esatto in cui accade, si lega per non lasciarci più. Chiedetevi qual è la canzone che ascoltate sempre e non vi stanca mai. O quella che volete sentire quando siete su di giri oppure malinconici. Qualche settimana fa è stato pubblicato su youtube il video di Marta C Gonzalez, prima ballerina della compagnia New York City Ballet negli anni ‘60. 


Marta convive con l’Alzheimer ma ascoltando la musica de Il lago dei cigni , del compositore russo Pëtr Čajkovskij, seduta sulla sedia a rotelle, inizia a muovere le braccia ricordandosi quel balletto come fosse ieri. Questo video mi ha emozionato e riportato alla mente un paio di episodi. Per il primo faccio un salto di due anni, era il 2018 ed ero a Ceglie. Durante una passeggiata sonora, che vedeva Raffaele Casarano protagonista, abbiamo incontrato una nonnina di 92 anni. Le prime note del sax di Raffaele le avevano disegnato un sorriso che ha riempito i cuori dei presenti. Poi ha iniziato a ballare, ondeggiando le braccia verso il cielo. E’ stato un momento pieno di delicatezza che mi ha portato alla mente mia nonna. Per lei i cavi erano ferri per lavorare a maglia, ma appena le facevo ascoltare la musica, si chiudeva in un meticoloso silenzio che a volte spiazzava anche me. 


Il secondo è più o meno recente e riguarda Special Stage, un palco speciale con un pubblico non da meno. Qui ho avuto la fortuna di vedere gli effetti della musica sui pazienti e sui familiari. E fuori da ogni retorica, posso dire che tutto questo non lascia indifferenti neanche musicisti e volontari. Sarebbe bello conoscere quello che è stato in grado di suscitare in ciascuno di voi questo video, perchè la condivisione di esperienze come queste ci ricordano quanto è grande il potere della musica, che troppo spesso diamo per scontata. Ma soprattutto non ci fanno dimenticare la bellezza che ci circonda. 


Sì Marta, bisognerebbe sollevarsi sulle punte, sentirsi leggeri, farsi trasportare e salvare dalle note.


Marta oggi non c’è più, ma la sua dolcezza è eterna