16/11/2020

Bowie, gli eroi, il muro e i baci.

Hunter Desportes, CC BY 2.0 , via Wikimedia Commons

"You are now among Heroes"
Finiva così la dedica del governo tedesco a David Bowie, il giorno della sua morte nel 2016. Perchè un governo chiama eroe un artista inglese? La risposta sta nell'ultima parola, "Heroes", il titolo del brano che, secondo la rivista NME è "forse la celebrazione pop definitiva dello spirito umano, e della sua capacità di trionfare davanti alle avversità". Heroes in realtà parla di una storia d'amore, o meglio parla del simbolo universale delle storie d'amore; parla di un bacio; ma di un bacio attraverso la fessura di un muro che nessuno poteva superare.
Si dice che l'ispirazione gliel'abbia data il suo produttore, Tony Visconti, che si era innamorato durante un tour della vocalist Antonia Maaas che, si da il caso, vivesse nella zona Est di Berlino. Sembra che i due incastrassero le pause dalle registrazioni del disco di lui e le pause dalle prove di lei per incontrarsi sui due lati di uno dei checkpoint di Berlino, e baciarsi, come se non ci fosse un muro, come se non ci fossero ostacoli, come degli eroi. Heroes di David Bowie è senza dubbio una delle canzone più belle della storia, venne suonata dal vivo davanti al Reishstag di Berlino Ovest il 6 giugno del 1987, mentre le guardie della DDR provavano a tenere le ragazze e i ragazzi dell'est più lontano possibile da quel muro, e dai quei suoni. Si racconta che qualcosa, quella sera di giugno abbia iniziato a scricchiolare e che gli eroi sarebbero tornati, in una notte di novembre di due anni dopo.

"We can be heroes
Just for one day"